Tornare a sentire quel profumo, quel sapore, che ci riporta indietro nel tempo e che ci fa sentire a casa ovunque noi siamo.

lunedì 26 dicembre 2016

I frascarelli antica ricetta marchigiana

Inizia con questa giornata di festa la settimana del calendario del cibo italiano Aifb dedicata alla pasta fresca, con la nostra ambasciatrice Sara Bardelli del blog Qualcosa di rosso.

L'Italia è una meravigliosa tavola imbandita quando si parla di pasta fresca, ci sono mille preparazioni legate a curiose usanze e ricordi di famiglia.
Io come al solito mi dedico alla mia regione le Marche; ho già in passato pubblicato una pasta molto particolare le Pincinelle che si fanno con la massa del pane, e oggi vi faccio conoscere i Frascarelli, cosa hanno in comune queste due preparazioni?
La povertà degli ingredienti, la semplicità nel realizzarle.

Frascarelli pasta fresca _ingrediente perduto


I "Frascarelli" sono semplicemente fatti con farina e acqua, con l'aiuto di una "frasca" o ramoscello che serve ad innaffiare la farina e un movimento rotatorio con la mano, fa si che si formino dei grumi; più semplice di così.
Una volta fatti vanno cotti in acqua bollente salata  sino a che non si forma una polenta grumosa e poi conditi con un semplice sugo finto.
Piatto tipico del maceratese, ma lo ritroviamo anche nella zona di Fabriano, Sassoferrato e Arcevia (provincia Ancona).
Curiosamente vengono chiamati anche "piccicasanti" perchè nell'aspetto assomigliano alla "colla" che si faceva con acqua e farina per appiccicare i santini o ancora "granetti delle puerpere" in quanto miracolosi per stimolare la produzione di latte.
Ho scelto di utilizzare una farina tipo 2 perchè in realtà venivano fatti con il tritello, per il condimento il più semplice era il sugo finto, ma poi si andava dietro alle stagioni, quindi  nel periodo di lavorazione del maiale il sugo diventava più ricco con salsiccia, costine, oppure insaporiti con i legumi appena raccolti piselli, fagioli, e ancora si poteva gustare come una polentina addolcita dall'"incotto" o vincotto.
Se avanzavano, una volta freddi diventano molto sodi, si tagliavano a fette e rosolati in padella con un filo d'olio oppure tritati con il coltello e ripassati con olio e cipolla e una bella manciata di pecorino.

("Ricette , ricordi, racconti" M.Di Chiara)


frascarelli -ingrediente perduto

Ingredienti per 4 persone

  • 400 g di farina tipo 2
  • 200 ml di acqua
Per il sugo finto

  • lardo o olio extra vergine di oliva
  • odori carota sedano cipolla ...
  • salsa di pomodoro 
  • pecorino o parmigiano grattugiato
  • sale 

Tritare a coltello del lardo con cipolla, carota sedano aglio, si fa rosolare in un tegame di terracotta e poi si aggiunge la passata di pomodoro si aggiusta di sale e lentamente si porta a cottura.


Per la realizzazione dei Frascarelli ho fatto un breve video


Cottura
Tuffare i frascarelli in acqua bollente salata e cuocere per circa 15 minuti, molto dipenderà dalle dimensioni dei grumi.
Non vanno scolati ma assorbiranno tutta l'acqua diventando una polenta grumosa, condire con sugo e formaggio grattugiato.

venerdì 23 dicembre 2016

Timballo di maccheroni per il calendario Aifb

La giornata del calendario Aifb di oggi è dedicata al Timballo di Maccheroni e la nostra socia Maria Teresa Calce del blog mysecretroom ci racconta di una  preparazione ormai un po' caduta nel dimenticatoio, una di quelle pietanze untuose e ricche  emblema della cucina italiana delle feste.
l'ingrediente perduto-timballo maccheroni
Timballo di maccheroni


L'uso di un involucro decisamente dolce per contenere un ripieno salato non deve stupire vista la tendenza del passato a prediligere i contrasti dolce salato, a testimonianza la particolare descrizione del sontuoso timballo di maccheroni nel Gattopardo di Tomasi da Lampedusa,  e sempre di  timballo ne racconta  Pellegrino Artusi nella "Scienza in cucina e l'arte del mangiar bene", e  ancora nel 1864  lo si celebra nel ricettario il "Cuoco delle Marche";
ricette di pasticci o timballi di maccheroni ricorrono spesso  nella tradizione conventuale femminile; per le festività importanti era consuetudine solennizzare i maccheroni condendoli abbondantemente di grasso, con pezzetti di carne, funghi, spezie e formaggio e poi celandoli preziosamente in un sontuoso scrigno di pasta frolla o sfoglia. Il timballo  rappresenta il concetto stesso dell'artificiosa cucina delle feste, da far risalire all'immaginario conviviale degli aurei banchetti del Medioevo e Rinascimento.
                                                                            (La cucina delle monache di Tommaso Lucchetti )

Pasticci di Maccheroni dal ricettario delle Clarisse di Serra de' Conti
per fare i pasticci de maccaroni per 27 persone, P. confessore, Fattore e altri soliti, ci vole per la massa ova 90, trenta interi, e il resto senza chiare, di zuccaro un oncia per ovo, e così lo strutto e il limone raspato. Ci vuole 12 libbre di maccaroni di Napoli, e per condirli ci vuole 2 libbre 3 di parmigiano, e 4 libbre di fresco, un'oncia e mezza di cannella, tre libbre di zuccaro e i maghetti*.

* nel dialetto marchigiano i maghetti sono i ventrigli che insieme a tutte le altre rigaglie di pollo sono  ingredienti fondamentali del nostro ragù.

La mia ricetta è in un certo modo rivisitata, niente frolla per il guscio ma optato per una più normale pasta neutra mentre il ripieno resta un classico delle Marche, i maccheroni conditi con un ragù fatto con  le rigaglie di pollo.

Ingredienti per 4 persone

Per il guscio per uno stampo a cerniera di circa 20 cm di diametro

  • 250 g di farina debole
  • 180 g di burro
  • 15 g di zucchero
  • 8 g di sale
  • 25 ml di acqua 

Preparazione
Sciogliamo sale e zucchero nell'acqua e uniamola al resto degli ingredienti lavorando brevemente il tutto.
Coprire con pellicola e lasciare riposare in frigo almeno 30 minuti.

Per il ripieno

  • 400 g di maccheroni alla chitarra ( ma il formato può essere anche il classico, o quello che più vi piace)
  • trito di cipolla sedano e carota
  • olio extra vergine d'oliva
  • rigaglie di pollo ( cuore , fegato, uova non deposte, durelli o maghetti, cresta,..)
  • 250 g passata di pomodoro
  • sale pepe
  • parmigiano a piacere 

Preparazione

Per il condimento
Facciamo soffriggere il trito di odori in qualche cucchiaio di olio, uniamo le rigaglie tagliate a pezzi piccoli, iniziando con i durelli,  il cuore, lasciamoli insaporire bene, poi aggiungiamo il pomodoro e facciamo cuocere a fuoco dolce.
Quando le rigaglie si sono intenerite uniamo il fegato e le uova non deposte, la cresta e lentamente portare a cottura aggiustando di sale e pepe.
In acqua bollente salata cuociamo i maccheroni al dente.
In una ciotola mescoliamo pasta e condimento e se vi piace aggiungete del parmigiano.

Per il guscio
Dividiamo la pasta in due porzioni, una più grande per il contenitore ed una più piccola per il coperchio. Stendere la pasta ad uno spessore di circa mezzo cm, rivestiamo una tortiera  a cerniera con carta forno e adagiamo la pasta  facendola aderire bene allo stampo, riempire con i maccheroni conditi.
Per il coperchio stendiamo la pasta leggermente più sottile e pratichiamo un buco al centro, copriamo lo stampo facendo aderire bene la pasta.
Pennellare con un uovo intero leggermente sbattuto.

Cottura 
Forno preriscaldato a 190° per circa 40 minuti.
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