Tornare a sentire quel profumo, quel sapore, che ci riporta indietro nel tempo e che ci fa sentire a casa ovunque noi siamo.

domenica 22 giugno 2014

La torta nocciolata, un sapore ritrovato grazie alla nocciola di Giffoni IGP






La crema alle nocciole...la faceva mia nonna e ci farciva la così detta "torta nocciolata" tipica delle campagne maceratesi, lei purtroppo non c'è più e neppure le sue bellissime piante di nocciole...intanto io alcune nuove piante le ho messe nel mio piccolo frutteto ma passerà del tempo prima che io possa avere un raccolto degno di questo nome.
La nocciolata è una torta semplice, dal sapore rustico e poi si sa quando i tuoi  ricordi sono legati ad un profumo, un sapore, fai di tutto per riappropiartene, almeno a me capita così.
Non mi restava che trovare una buona nocciola tostata, di quelle che quando apri il sacchettino ti ubriacano con il loro profumo, ma la ricerca non è stata proprio semplice......e così per tanto tempo la  torta nocciolata a casa mia non si è fatta più.
Poi ho l'occasione di partecipare ad un corso, operatore turistico dei prodotti agro alimentari, tra le varie lezioni si affrontano le tematiche relative a dop igp itg ecc ecc, così sono venuta a conoscenza di diverse realtà sia locali ma anche a livello nazionale; quando inizi a capire cosa si cela dietro queste sigle ti poni delle domande, inizi ad apprezzare il  prodotto, ma soprattutto il produttore.

E nella mia frenetica ricerca  sono arrivata a lei la nocciola  Tonda di Giffoni  IGP



IGP:Indicazione Geografica Protetta


anche per l'igp viene riconosciuto che un'area geografica delimitata determina la qualità e le caratteristiche del prodotto.
La differenza fondamentale con un prodotto Dop è che è sufficiente che almeno una delle fasi (produzione, trasformazione, elaborazione) avvengano nell'area stessa ( nel caso della Dop invece tutte le fasi devono avvenire nella stessa zona geografica).







Trovata la nocciola mi mancava la ricetta scritta, perché si sa le nonne fanno ad occhio, un cucchiaio qua uno là, ma scrivere due righe? Nooooo!

Per fortuna ho trovato la ricetta sfogliando un libro a casa di un' amica, quando si dice il destino, e torta sia.
Torta nocciolata ricetta tratta dal libro di Manuela Di Chiara.

Si tratta di una torta di nocciole farcita con crema alle nocciole.

Occorrente:
una teglia imburrata e infarinata del diametro di circa 24 cm.

Ingredienti:
per la crema:
  • 80 g di nocciole tostate e pelate
  • 2 tuorli
  • 5 cucchiai di zucchero semolato
  • 25 g di amido di mais
  • 400 ml di latte fresco intero
  • 100 g di panna fresca montata
Per la torta:
  • 3 uova  intere a temperatura ambiente
  • 150 g di zucchero
  • 60 g di burro morbido
  • 40 g farina 00
  • 140 g di nocciole pelate e tostate
  • 20 g di latte
  • 8 g di lievito chimico
  • un pizzico di sale
Per decorare:
  • 50 g di granella di nocciola
  • cioccolato fondente ( mia variante)
Prepariamo la crema:
in un mixer mettiamo le nocciole  e cerchiamo di ridurle più finemente possibile, agendo ad impulsi in modo da non far "uscire" l'olio della frutta secca, un utile suggerimento: tenete le nocciole un po' nel freezer prima di macinarle.


In un pentolino scaldiamo il latte  e aggiungiamo le nocciole frullate, facciamo bollire per 5 minuti, mescolando sempre.



Togliere dal fuoco e lasciarlo intiepidire.

In una ciotola sbattiamo i tuorli con lo zucchero, meglio se usiamo uno sbattitore elettrico in modo da renderli belli spumosi, poi uniamo l'amido e infine , a filo, il latte alle nocciole, mescoliamo bene e travasiamo il tutto in una nuova pentola.
Ora non ci resta che cuocere la crema mescolando in continuazione per evitare che si attacchi sul fondo, sino a che non si sarà addensata.
Trasferitela in una ciotola, cercate di raffreddarla in fretta, magari immergendo la ciotola in acqua fredda e copritela per evitare la formazione della pellicola in superficie.

Ora passiamo alla torta:
mettiamo le nocciole tostate nel mixer insieme a 60 g di zucchero presi dal totale ( 150 g) e frulliamole, cercando di ridurle più finemente possibile.
Separiamo i tuorli dagli albumi; in una ciotola montiamo i tuorli con lo zucchero rimasto (90 g), uniamo poi il latte, il burro morbido, le nocciole tritate e infine farina e lievito setacciati e sale.
Montiamo a neve gli albumi e uniamoli al composto delicatamente con movimento dal basso verso l'alto.
Trasferiamo il composto nella tortiera imburrata e infarinata e cuociamo in forno preriscaldato a 180° per circa 25 minuti. Controllate sempre  la cottura con lo stecchino che una volta infilzato nel dolce deve uscire pulito e asciutto.
Lasciamo raffreddare la torta.


Prima di tagliare la torta in due o tre parti, dipende dai gusti, completiamo la preparazione della crema.
Alla crema ormai fredda possiamo aggiungere la panna montata, delicatamente.


Ed ora farciamo la torta

alla crema io ho aggiunto del cioccolato fondente fuso.


Decorate la superficie con granella di nocciole e cioccolato fuso.




 Con questa ricetta partecipo  al contest di 

http://www.scattigolosi.com/2014/05/terra-di-fuoco-il-contest.html?utm_source=BP_recent 
Ringraziando la terra  campana per i meravigliosi prodotti che ci regala e  soprattutto tutti coloro che investono tempo, denaro e passione per continuare a produrre secondo tradizione, nonostante tutto sembri remare contro.



venerdì 20 giugno 2014

Pane stella passo passo a lievitazione naturale


Più che la ricetta in questo post voglio farvi vedere il passo passo di questa splendida forma di pane, pane stella, naturalmente c'è molto da migliorare.
Questa formatura l'ho trovata su un sito francese qui

Ingredienti:

  • 250 g di semola rimacinata Senatore Cappelli
  • 250 g di farina 0 per pane
  • 250 g di acqua
  • 150 g di lievito madre rinfrescato
  • 1/2 cucchiaino di malto diastatico
  • 40 g. di olio extra vergine di oliva
  • 12 g di sale fino
in più al di fuori degli ingredienti un po' di acqua e olio per spennellare.

Procedimento:
voglio precisare che si tratta di un impasto che si può fare anche a mano, io ho usato l'impastatrice, comunque il procedimento resta lo stesso.
Nella ciotola metto l'acqua, lasciandone un po da parte, in cui scioglieremo il lievito madre poi iniziamo ad aggiungere la farine mescolate e setacciate a cui avremo aggiunto anche il malto.
Quando l'impasto si è formato aggiungiamo a filo l'olio e alla fine il sale.
Ora procediamo alla formatura:
una volta formato l'impasto, avvolgetelo a palla e lasciatelo riposare per 15 minuti coperto.
Ora suddividiamo l'impasto in due parti, una porzione deve essere 1/4 dell'altra, vi consiglio di pesare il tutto e procedere alla divisione per essere più precisi.

passo passo pane stella-ingrediente perduto
 Stendiamo con il mattarello la pallina più piccola cercando di formare un cerchio della dimensione di circa 20- 25 cm.
Ungiamo la parte interna del cerchio lasciando libera una parte esterna  di circa 3 cm, che spennelleremo con l'acqua, poi posizioniamo la palla più grande al centro e avvolgiamo a mo di fazzoletto cercando di chiudere bene senza comprimere molto.


couronne etoile- ingrediente perduto

Ora con l'aiuto di un tarocco facciamo i 4 tagli, facendo attenzione a non arrivare al margine esterno, avremo così 8 punte
pane stella


A questo punto rovesciamo le punte all'esterno e disponiamo la nostra stella su una teglia e lasciamo lievitare.
couronne etoile





Appena prima di infornare spolveriamo con farina e operiamo i tagli decorativi.

couronne etoile-ingrediente perduto





















Cottura:
Forno preriscaldato a 200°, infornare e dopo 10 minuti abbassare a 180°, per un totale di circa 35 minuti, ultimi 10 min di cottura sportello aperto.





E con questo pane partecipo  all'appuntamento di Panissimo,



organizzato da Sandra  e Barbara 
e per questo mese siamo ospiti di Valentina

E partecipo anche qui  fateci un "salto" ci sono delle cose spettacolari.



lunedì 16 giugno 2014

Balsamic cherry pie with black pepper crust Re-cake n.9 Cherry pie in-a-jar




Ecco l'atteso appuntamento per il Re-cake  n.9



 Elisa, Silvia, Miria, Sara, Silvia hanno scelto un ingrediente strepitoso: le ciliegie, chi resiste alle ciliegie?

Non si può, e non resisterete neanche a questa meravigliosa

Torta con ciliegie al balsamico e pepe nero in barattolo
Per la ricetta mi sono affidata alla versione proposta da Miria ho solo apportato alcune piccole varianti che troverete tra parentesi.




Ingredienti per circa 4 vasi, (ma molto dipenderà dalla dimensione del vostro barattolo)

Per la pasta:
  • 400 g di farina ( io ho usato 200 g di farina 00 e 200 g di farina di farro)
  • 145 g di burro
  • 1 e  1/2 cucchiaini di zucchero
  • 6 cucchiai d'acqua fredda
  • un pizzico di pepe nero
Per il ripieno:
  • 500 g di ciliegie
  • 75 g di zucchero di canna
  • 1 cucchiaio di miele ( io ho utilizzato una melata di quercia)
  • 1 cucchiaio di aceto balsamico
  • 25 g di farina
  • 1 cucchiaio di burro fuso
  • 1 cucchiaino estratto vaniglia o i semini di una bacca
  • 1 e 1/2 cucchiaini di maizena
  • 1 chiodo di garofano
Glassa:
  • 1 tuorlo
  • un cucchiaio d'acqua

Iniziamo con il preparare il ripieno che per comodità potremmo fare il giorno prima.
Denoccioliamo le ciliegie e le mettiamo con tutti gli ingredienti elencati in una pentola, lasciamo cuocere per circa 15-20 minuti, togliamo il chiodo di garofano e lasciamo raffreddare.
Per la pasta:
se avete un frullatore abbastanza capiente potete mettere tutti gli ingredienti ed azionarlo, in brevissimo tempo otterrete l'impasto. Se necessario aggiungete dell'acqua dovreste ottenere un impasto ben omogeneo, molto dipenderà dal tipo di farina usata.
Copritela pasta con pellicola e lasciatela riposare in frigo per almeno 15 minuti.
Arrivati a questo punto dovevo scegliere la forma....incuriosita dal bizzarro metodo di cuocere la torta in barattolo vista sul web, ho deciso di optare per questa cottura particolare, a noi è piaciuta molto non solo per il sapore ma anche per la comodità di averla in un barattolo e portarsela dietro per una merenda sul prato.
Quindi cercate dei barattoli adatti per le confetture, cioè che possano sopportare le alte temperature del forno.
Per rivestire il barattolo ho steso la pasta e ritagliato poi il fondo aiutandomi per le dimensioni con il fondo del barattolo, poi l' ho "rotolato" sulla pasta in modo da avere grossomodo una misura  e poi ho così rivestito l'interno.
Non dobbiamo essere precisissimi, se la pasta si rompe basta mettere qualche "toppa" in cottura tutto si uniformerà.

Preparate ora il coperchio, fate delle striscioline di pasta intrecciatele...uno sopra uno sotto ecc ecc e poi ritagliate usando la parte superiore del barattolo.

In questo caso io ho utilizzato dei barattoli della confettura zuegg, ma erano troppo grandi, ho ottenuto delle tortone più che tortine, quindi vi consiglio di usare dei barattolini più piccoli.

Una volta rivestiti i barattoli mettete il ripieno, ma lasciate circa 3 cm liberi, coprite con il coperchio, spennellate con la glassa.
Cottura:
forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti, posizionate i barattoli sulla griglia.
Naturalmente la cottura dipenderà molto dalla grandezza dei vostri barattoli.



lunedì 9 giugno 2014

Ricetta svuotafrigo...girelle di pane carasau


Ecco qua una ricetta semplice, veloce ....ogni tanto ci vuole no!



Dopo la ricetta delle polpette di riso vi propongo un'idea per eliminare i mille incarti che spesso popolano il nostro frigorifero, veramente basta un attimo per una ricetta sfiziosa e gustosa.
Avevo visto questa preparazione sulla rivista "Sale e pepe" e non ho aspettato molto a replicarla, quello che vi serve, se non lo avete già, è il pane carasau e poi non vi resta che aprire il frigorifero.

Per 4 persone:
  • 4 "fogli" di pane carasau
  • una noce di burro 
 e poi...tutto quello che potreste avere in frigo:

Spinaci lessati
zucchine grigliate
mozzarella
salsiccia
prosciutto cotto
emmental
parmigiano ecc ecc....

Preparazione:

bagnate il pane carasau passando il suo lato ruvido sotto un getto d'acqua, mettete poi i fogli in posizione verticale in una ciotola, nel giro di alcuni minuti  diventeranno morbidi in modo da poterli facilmente arrotolare su se stessi.
Ora non vi resta che farcirli.






 un po' di verdure grigliate, zucchine....



prosciutto cotto,mozzarella e parmigiano



spinaci, cotto, mozzarella e scamorza;




salsiccia,spinaci, scamorza e scaglie parmigiano.
Arrotoliamo



Poi tagliamo a rotelline dello spessore  di 3 cm circa e disponiamo in una pirofila leggermente imburrata.


Cottura:

forno preriscaldato a 200° per circa 20 minuti o appena vedete che la superficie del pane  è dorata e croccante.

Un piatto gustoso, sempre diverso!

venerdì 6 giugno 2014

Tortelli di san Giovanni per quanti modi di fare e rifare



tortelli di san Giovanni-ingredient perduto



Di nuovo l'appuntamento virtuale con le cuochine per l'iniziativa Quanti modi di fare e rifare, questo mese siamo ospiti di Lucia che ci propone i Tortelli di san Giovanni.....
A Parma si usa, per la vigilia di S.Giovanni, mangiare i tortelli di erbetta (oppure di patate o di zucca) all' aperto, possibilmente su un prato (perchè la tradizione vuole che la rugiada della vigilia di S. Giovanni sia porta fortuna).


Ma come in ogni ricetta ognuno mette il suo.
A vederli sembrano dei ravioloni normali....ma nel ripieno nascosto c'è un ingrediente perduto al quale sono particolarmente affezionata, sto parlando degli olapri, spinaci di montagna , il buon Enrico...

 Tra l'altro è stato l'ingrediente con cui ho iniziato la mia avventura con questo blog, Tartellette di frolla salata al mais con bavarese di olapri.


Chenopodium bonus-henricus -  allgood - ans�rine Bon-Henri - bon Henri - buen Enrique - �pinard sauvage - Farinello buon-enrico - Farinello tutta-buona - fat-hen - Good King Henry - guter Heinrich - mercury - perennial goosefoot - pie de ganso - wild spinach - wilder Mehl-spinat -
Ma cos'è? 
Si tratta di uno spinacio selvatico che cresce nelle zone di media e alta montagna(300-1800 m.s.l.) sulle Alpi e negli Appennini, generalmente in terreni che sono stati occupati da animali: pecore, vacche...cioè in quei terreni che sono ricchi di materiale organico.



Il suo nome scientifico, coniato da C.Linneo, è : Chenopodium bonus-Henricus , dal greco χην (leggi chen = oca) e πους-ποδός (leggi puspodòs = piede) e cioè “piante con le foglie a forma di piede d’oca”; e bonus-Henricus (buon Enrico) per onorare la memoria di Enrico IV, re di Navarra e poi di Francia (1589-1610),che era stato prottetore dei botanici e dell'agricoltura.
Un aneddoto racconta che Enrico nel 1600 decise di aprire i cancelli del suo parco reale alla popolazione affamata, permettendo di cibarsi di erbe selvatiche e per gratitudine il popolo gli dedicò questo spinacio selvatico dal sapore gustoso.



Comunque numerosi sono i suoi nomi e magari qualcuno di voi li conoscerà: crisolocano, colubrina, lapato untuoso, spinacio di monte, cùgolo, peruc, olaci, olapri....

Vista la sua stretta somiglianza con lo spinacio si presta ad essere cucinato in egual modo ma vi garantisco che il sapore è nettamente superiore.




E grazie a mio padre che come tutti gli anni va raccoglierli su queste splendide montagne (Parco nazionale dei monti Sibillini)


Dosi per 4 persone considerando 3 tortelloni a persona

Per la pasta
Per il ripieno:
  • 250 g di ricotta di pecora
  • 100 g di olapri o spinaci lessati e ben strizzati
  • 50 g di parmigiano grattugiato 
  • un po' di burro
  • sale e pepe q.b.
Per il condimento
  • 60 g di spinaci ( olapri) lessati
  • noce burro
  • latte
  • parmigiano grattugiato
Facciamo la pasta:
mescoliamo le uova con sale e il mix di farine, e un filo d'olio, impastiamo sino ad ottenere un im pasto omogeneo e sodo, copriamo con pellicola e lasciamo riposare per circa 30 minuti.

Il ripieno:
in una padella facciamo fondere il burro e uniamo le erbe lessate tritate , lasciamole insaporire, aggiustiamo di sale e pepe.
Una volta che le erbe sono raffreddate le uniamo alla ricotta , parmigiano e regoliamo di sale.


 




Dopo il riposo dovuto stendiamo la pasta d uno spessore di circa 2 mm e con un coppapasta del diametro di 8 cm ritagliamo i nostri tortelloni, su ogni disco di pasta mettiamo un cucchiaino abbondante di ripieno, inumidiamo con un po' d'acqua i bordi e copriamo con un altro disco di pasta, facendo attenzione a far uscire tutta l'aria e poi con una forchetta sigillare bene i bordi.








Mentre aspettiamo che l'acqua di cottura della pasta raggiunga l'ebollizione prepariamo il condimento:
 trituriamo le erbe lessate, le ripassiamo in padella con un po' di burro e un goccio di latte in modo da creare una cremina, regoliamo di sale.
Cuociamo i ravioloni in acqua bollente salata, per la cottura vi dovete regolare, i miei hanno impiegato circa 12 minuti, molto dipenderà dallo spessore della pasta.

Serviamo i ravioli accompagnati dalla salsa e abbondante parmigiano grattugiato.
Qui trovate un'altra ricetta con questa splendida erba spontanea.

Con questa ricetta partecipo all'utile contest Pasta che ti passa...impastiamo la crisi Sandra e Gaia.

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Questa ricetta partecipa alla raccolta di Ricette pasticcione sul tema"E' tempo di RICOTTA"























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