Tornare a sentire quel profumo, quel sapore, che ci riporta indietro nel tempo e che ci fa sentire a casa ovunque noi siamo.

giovedì 16 ottobre 2025

Il pane dei Piceni per World Bread Day 2025


Un consueto appuntamento che profuma di "buon pane"

Il pane dei Piceni per il World Bread Day 2025




Siamo arrivati al 20° giorno mondiale del pane, un evento, organizzato da Zorra, che" riunisce food blogger da tutto il mondo che condividono la stessa passione: l’amore per il pane appena sfornato".



Ci sarebbe molto da raccontare sui Piceni e sul loro territorio: una delle tante civiltà che ha popolato la terra marchigiana e che era apprezzato sin dall'antichità per le sue produzioni quali olive, vino e cereali.

Ma soffermiamoci sul pane dei Piceni.




Secondo fonti antiche tra i vari cereali coltivati nelle terre del piceno emerge una particolare attenzione  all'alica, (probabilmente farro) una varietà utilizzata per produrre il Panis picentinus.

In breve si trattava di un impasto realizzato con il cereale finemente tritato e messo a macerare nel mosto, succo d'uva appena spremuta, per alcuni giorni, poi cotto in sfoglie sottili e consumato ammollato nel latte e miele



Plinio così ne scrive: 


“Durat suo Piceno in panis inventiones gratia ex alicae materia. Eum novem diebus maceratum decumo ad speciem tractae subigunt uvae passae suco, postea in fornis ollis inditum, quae rumpantur ibi, torrent. Neque est eo cibus nisi madefacto, quod fit lacte maxime mulso.”


“Perdura per il Piceno la sua fama per l’invenzione della spelta. Macerato per nove giorni, l’impastano al decimo al modo della sfoglia con succo d’uva passa, messo poi nei forni lo cuociono in recipienti che qui si rompono. Non s’ottiene cibo da esso se non ammorbidito, il che avviene con latte soprattutto mielato.” (Plinio – Naturalis Historia – XVIII, 106)



Ingredienti
250 g di farro biologico
400 ml di mosto d'uva (quantità da verificare)
farina di farro all'occorrenza 
sale q.b.

Preparazione 

La ricetta originale parla di 9 giorni di macerazione ma per escludere lo svilupparsi di muffe ho optato per una macerazione di due giorni in ambiente fresco.

Tritare il farro intero e metterlo in ammollo nel mosto d'uva, la quantità del liquido dipende da assorbimento, il farro deve comunque essere sempre totalmente coperto quindi se necessario aggiungere altro mosto.
Lasciar macerare in un contenitore coperto con pellicola, leggermente bucherellata, in un ambiente fresco per due giorni.
Vedrete che la massa inizierà a fermentare, questo sarà il nostro agente lievitante.
Passati i due giorni procediamo con l'impasto: probabilmente sarà necessario aggiungere alla massa fermentata  un po' di farina ( e del sale) per ottenere una massa della giusta consistenza per poter essere stesa sottilmente in dischi.
Cottura 
 La cottura in forno a 200° circa, modalità statico , serviranno circa 10 min, dipende molto dalle dimensioni del pane e dal vostro forno, comunque dovrete ottenere un pane asciutto e secco tipo un carasau.

Va consumato, come suggerisce Plinio, a pezzi bagnato nel latte e miele.



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