E se vi dicessi pecorino e zucchero voi cosa mi rispondereste?
Veramente è proprio il caso di dire "Mai dire mai".
Infatti i calcioni, caciuni, cacioni, piconi... sono dei dolcetti tipici delle Marche del periodo pasquale, prendono il loro nome probabilmente da cacium (cacio, formaggio) che è l'ingrediente cardine; hanno quel sapore rinascimentale , caratterizzato da quell'equilibrio dei contrasti.
E qui il contrasto è veramente deciso.
Da quando ho saputo l'ingrediente che mi era toccato in sorte in abbinamento con il pecorino toscano dop , non ho fatto altro che pensare a quei dolcetti che mia nonna faceva quando ero ancora una bimbetta, mi ricordavo il sapore, quel bizzarro accostamento tra il sapido del pecorino con il dolce dello zucchero e l' agrumato sentore di scorza di limone.
E' sorprende vedere quante ricette ruotano attorno ad un prodotto come il pecorino, un ingrediente che muta e si evolve con il passar del tempo, che da delicato e burroso si trasforma in pungente saporito e piccante, solo la maestria, la necessità di sfruttare al massimo un prodotto, tipico delle nostre nonne maghe dell'arrangiarsi, poteva portare a questo risultato.
Entrambi i miei nonni erano pastori, e di pecorino ne ho veramente visto tanto durante la mia prima infanzia e tanti sono i modi in cui li ho mangiato.
Di questi dolcetti però nessuna traccia in nessun ricettario o foglietto volante, ma li ricordo bene.
E' incredibile quello che puo' ricordare il palato, anche a distanza di anni, ci sono sapori, profumi che non si dimenticano facilmente, che fanno parte di te.
Quindi mi sono decisa ed ho iniziato a fare delle ricerche e prove su prove; una volta era la sfoglia che non mi convinceva e poi il ripieno troppo "limonoso", poco zucchero... in effetti mi ci è voluto un po' ma finalmente li ho ritrovati.
Dosi per circa 40 cacioni
Per la sfoglia
- 250 g farina
- 2 uova intere
- 50 g zucchero
- 250 g pecorino toscano dop fresco
- 150 g di pecorino toscano dop stagionato
- 150 g di zucchero
- succo di 2 limoni
- la buccia grattugiata di 1 limone
- 1 uovo intero
- 1 albume
- tuorlo e panna in pari peso per pennellare la superficie
Preparazione
Iniziamo con il preparare il ripieno, in una ciotola capiente mescoliamo i due formaggi grattugiati, aggiungere lo zucchero il succo e la scorza di limonee le due uova leggermente sbattute.
Mescolare bene e lasciamo "maturare" il ripieno riponendolo in frigo.
Per la sfoglia
Semplicemente mescoliamo la farina con le uova sbattute e lo zucchero, formiamo un panetto copriamo con la pellicola e lasciamo riposare in frigo per almeno 30 minuti.
Ora stendiamo la sfoglia, non è facilissimo stenderla , se avete una sfogliatrice, detta anche nonna Papera, tutto sarà più semplice, cerchiamo di ottenere una sfoglia il più sottile possibile.
Con l'aiuto di un coppa pasta o meglio ancora con il meraviglioso taglia biscotti delle nonne, il semplice ed efficace bicchiere, ritagliamo dei cerchi del diametro di circa 8 cm.
Disponiamo su ogni disco di pasta un bel cucchiaino di ripieno, deve essere bello "ciccioso", chiudiamo a mezzaluna ripiegando la pasta e sigilliamo i bordi con i rebbi di una forchetta.
Posizioniamo su di una teglia con carta forno, pennelliamo la superficie con un composto di tuorlo e panna, con una forbice pratichiamo 2 tagli creando un'apertura a croce, tipica di questo dolce.
Cottura
forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti, si devono dorare in superficie ed il ripieno deve venir fuori effetto "vulcano".
Con questa ricetta partecipo al Challenge “Mai Dire Mai” ideato dall’Aifb e dal Consorzio del Pecorino Toscano Dop, 12 erano gli ingredienti da abbinare al pecorino, la sorte ha scelto per me e Coralba del blog Due cuori e una lasagna lo zucchero.
Io e Coralba ci siamo sentite spesso, le "sfide" servono anche a questo, a conoscere persone con i tuoi stessi interessi, scambiarsi opinioni, pareri e soprattutto a superare le ansie; come dice quel detto.."mal comune mezzo gaudio".
E' stato un piacere conoscerti Coralba.
Mi vergogno a dirlo ma nonostante sia toscana non ho mai avuto il piacere di assaggiarli..le tue foto fanno venire l'acquolina :-P Complimenti Donatella e felice we <3
RispondiEliminaCiao Consuelo, non credo che in toscana li facciate, sono più di marche e abruzzo, ma assolutammente da provare
EliminaFinalmente! Qualcuno che conosce i calcioni! Io per mangiarli devo andare nel paese di mio papà: Serra San Quirico e nei dintorni, ma non in tutte le Marche li conoscono. Il sapore è insuperabile e se chiudo gli occhi ne sento il sapore. Sono felice di averti trovato, li farò presto! Grazie,
RispondiEliminaGrazie Elena felice di "conoscerti".
EliminaE io da grande somara, ammetto la mia ignoranza per questi calcioni. Non li conoscevo, ma ora grazie a te, ho rimediato :)
RispondiEliminaAurelia
ma se sai un sacco di cose tu....qualcosa ti puo' pure sfuggire no!!!
EliminaGrazie cara.
What type of cream do you mix with the egg yolk to brush on top?
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