Gli asparagi selvatici in agretto è una conserva che a casa mia si fa da sempre.
Il modo migliore per apprezzarli, su una fetta di pane tostato.
Questo post era pronto già da tempo ma il barattolino va consumato a distanza di almeno 5 mesi e così ho deciso di proporre la ricetta ora e partecipare al contest
"I MAGNIFICI 6" ideato dall' Associazione nazionale Città dell'Olio in collaborazione con l'AIFB
L'asparago selvatico è uno dei primi frutti che la natura ci regala, testimone del suo risveglio primaverile.
Il suo nome ha origini controverse...
per alcuni deriverebbe da asper : ruvido , aspro;
per altri da spargao: turgido riferito ai suoi getti commestibili;
per altri ancora il termine viene da non spargo: cioè non semino per il fatto che questa pianta non si semina ma si moltiplica per via vegetativa.
Noto sin dall'antichità come pianta officinale dal grande potere diuretico, da sempre considerato un prodotto per palati fini.
Per preservare le sue qualità è necessaria una breve cottura, una buona norma già nota ai tempi dell'imperatore Augusto, il quale, quando desiderava che un suo ordine fosse eseguito in breve tempo recitava il proverbio "celerius quam asparagi cocuntur" ossia "più rapido della cottura degli asparagi".
- 1 mazzo di asparagi selvatici ( volendo si possono usare anche quelli coltivati ma il risultato non sarà lo stesso.
- preparare una soluzione costituita da:
- 1 bicchiere olio extra vergine d'oliva ( per me un monovarietale Mignola)
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- 1/2 bicchiere di aceto bianco
- 1 cucchiaio raso di sale fino
- alcuni grani di pepe nero
Disporre le punte nei vasetti e poi coprire con il liquido bollente, chiudere i vasetti e mettere sottosopra per creare il sottovuoto.
Che bella idea hai avuto!!!
RispondiEliminaGrazie Arianna
EliminaIo adoro gli asparagi selvatici, ne faccio sempre una grande scorta;)
RispondiEliminabella ricetta, semplice e veloce
Allora Pamela la devi provare questa conserva è buonissima.
EliminaGrazie!!
L'asparago selvatico a me piace troppo e ti confesso che quelli coltivati proprio non mi vanno giù
RispondiEliminaCiao e grazie
Ma Donatella sai che non li ho mai conservati? Io li adoro e mi ricordano le passeggiate in campagna con i miei nonni! Ricetta salvata.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Alice