Tornare a sentire quel profumo, quel sapore, che ci riporta indietro nel tempo e che ci fa sentire a casa ovunque noi siamo.
Visualizzazione post con etichetta zafferano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta zafferano. Mostra tutti i post

domenica 4 settembre 2016

Lo zafferano nella meringa


Il calendario del cibo Italiano Aifb si tinge di giallo zafferano, la nostra ambasciatrice Sabrina Fattorini del blog Architettandoincucina ci parla dell'oro rosso!







Un pò di botanica....


Lo zafferano vero (crocus sativus) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Iridaceae, (sono piante  perenni che presentano un bulbo) viene coltivato  in Asia e in molti paesi del bacino del Mediterraneo e quindi anche in Italia : le colture più estese si trovano nelle Marche, in Abruzzo e in Sardegna, ma lo troviamo anche in Umbria e Toscana.

La parola zafferano deriva dalla parola latina safranum, che a sua volta deriva dall'arabo zaʻfarān (زعفران) (da aṣfar (أَصْفَر‎), che significa "giallo").









Dallo stimma trifido del fiore  si ricava la spezia denominata "zafferano", utilizzata in cucina e in alcuni preparati medicinali.













Gli stimmi rossi sono gli unici ad essere commercializzati e consumati.  


Quindi quando acquistate zafferano deve essere rosso, diffidate di altri colori.






































Ecco alcune curiosità dal libro di Silvia Zanirato "Come cucinare lo zafferano"

Regole d'oro
  • Non cuocere lo zafferano se non è indispensabile per la ricetta che esegui. Sopra i 50°C perde le proprietà medicinali, il profumo e si rovina il sapore donato al piatto. Lo Zafferano è termolabile, infatti lo zafferano del Montefeltro è essiccato sotto i 50°C.

Già qui io sbagliavo....per il risotto allo zafferano mettevo lo zafferano nel brodo bollente!!!!
  • La maggiorparte dei componenti dello zafferano è idrosolubile, quindi non farlo rinvenire in olio.
  • Lascia rinvenire lo zafferano in ammollo in un liquido caldo per un tempo sufficiente, se possibile anche il giorno prima  ed usa un contenitore chiuso. Capirai che il prodotto è pronto per l'uso quando il liquido in cui lo hai lasciato rinvenire si colora di un bel giallo paglierino. Se il tempo di ammollo è insufficiente noterai che unendo lo zafferano alla pietanza si crea un cerchio color arancione intorno ai pistilli.

  • Non polverizzare lo zafferano in pistilli; stimmi lunghi ed interi sono sinonimo di qualità, purezza della spezia e di un prodotto lavorato a mano.

  • Lo zafferano non è tutto uguale. Le proprietà organolettiche  del prodotto variano in base alla zona di produzione ed alla tecnica di essiccazione. Lo zafferano italiano è famoso per la sua elevata qualità.






E finalmente ecco la ricetta:

Cestino fiorito di meringa allo Zafferano 

Ho utilizzato il metodo della meringa francese cioè con procedimento a freddo, questo tipo di meringa è molto ben strutturata e otterrà in forno un maggiore volume.

Ingredienti :

  • 0,2 g di pistilli di zafferano
  • 125 g albumi
  • 250 g zucchero semolato
  • crema pasticcera e fiori eduli


Procedimento :
Ho lasciato rinvenire lo zafferano negli albumi a temperatura ambiente( naturalmente dipende dalla temperatura che avete) la sera precedente.
Mettiamo in planetaria  gli albumi con 125 g di zucchero e montiamo... quando l'albume ha raddoppiato il suo volume si aggiunge la metà del restante zucchero cioè 60 g circa, il resto dello zucchero lo aggiungiamo alla fine quando ormai la montata è ben ferma , sempre in macchina.
Con l'aiuto di una sac à poche facciamo tanti ciuffetti o cestini, come preferite sbizzarritevi nelle forme.... su una teglia ricoperta da carta e le lasciamo in forno ad asciugare ad una temperatura di 50°C, ci vorranno 3-4 ore; questa è la temperatura ideale per rispettare lo zafferano ed avere così un sapore e profumo unico.
Se decidete di aumentare la temperatura per questioni di tempo non superate mai i 140°C.

Non vi resta che farcire il vostro cestino con la crema e decorarlo con un fiore.

Con questa ricetta partecipo al mese delle spezie e gli aromi della Fattoria consapevole e solidale




mercoledì 31 agosto 2016

Trota cotta nella creta accompagnata da burro allo zafferano e ai capperi





Con questa semplice ricetta partecipo al contest "Il Garda in padella" l'iniziativa nasce dalla collaborazione dell'Associazione food blogger italiani Aifb e la manifestazione Garda Cooking Cup che si svolgerà nel mese di settembre.


La "missione"  è quella di contribuire alla valorizzazione del pesce di lago con l'aiuto di un cesto pieno di eccellenze che ogni partecipante ha a disposizione.

Nella precedente ricetta Bavarese al Bagoss e barbabietole con trota affumicata ho utilizzato:
  •  il Bagoss un formaggio, un presidio slow food, una particolare attenzione nella produzione e stagionatura, per info dettagliate www.bagossbagolino.it;
  • la farina di mais macinata a pietra prodotta dalla cooperativa "farine tipiche del lago di Garda";
  • e non poteva mancare l'olio, un extra vergine biologico monovarietale dell'azienda Oliogiacomini.

Mentre per questa ricetta ho scelto:
                il tutto accompagnato da un buon bicchiere di Chiaretto del Garda.


Per quanto riguarda il pesce, la mia scelta cade ancora una volta sulla trota, il pesce di acqua dolce che più facilmente riesco a reperire anche grazie agli uomini di casa che si dilettano nella pesca.


Per la delicatezza che contraddistingue il pesce d’acqua dolce il metodo di cottura è fondamentale per valorizzare al massimo un materia prima eccellente.
Seguendo i consigli di Leandro Luppi, il quale privilegia le cotture lente, a bassa temperatura per preservare al meglio, sia il sapore che la consistenza delle carni; mi è venuta in mente la cottura nella creta.
Un ritorno al passato, un metodo di cottura antichissimo,  lo stesso Apicio descrive la ricetta di una salsa ricca si erbe e aromi che veniva preparata per servire il pesce cotto in crosta di creta (ius in pisce elixo).
La scelta di avvolgere in un  cartoccio il pesce e di posizionarlo  all’ interno di un involucro di creta, mi è sembrata la maniera più delicata di cuocere questo pesce, permettendogli così di conservare l'umidità e il profumo delle sue carni.
Per accompagnamento ho realizzato un burro aromatizzato allo zafferano ed  uno arricchito con i capperi.
Una particolare attenzione va usata nell'utilizzo di una spezia preziosa quale lo zafferano;
  •  lo Zafferano è termolabile, non cuocere lo zafferano se non è indispensabile per la ricetta che esegui. sopra i 50°C perde le proprietà medicinali, il profumo e si rovina il sapore donato al piatto.
  • La maggior parte dei componenti dello zafferano è idrosolubile, quindi in qualsiasi alimento lo fate rinvenire deve essere presente una percentuale di acqua.

  • Lascia rinvenire lo zafferano in ammollo un liquido caldo per un tempo sufficiente, se possibile anche il giorno prima  ed usa un contenitore chiuso.


Dosi per 2 persone
Preparazione 30 minuti
Cottura 20 minuti
Difficoltà media

Ingredienti
  • 2 trote del peso di circa 300 g ciascuna
  • 1 limone biologico
  • olio extra vergine di oliva
  • timo
  • sale e pepe qb
  • 2 kg di creta da modellare
Per il burro aromatizzato
Fate fondere le due dosi di burro separatamente dolcemente ( senza superare i 50° in modo da preservare le caratteristiche dello zafferano) e unirvi  lo zafferano e i capperi tritati grossolanamente, far riposare sino a quando il burro torna solido, ancor meglio se fatto il giorno prima.


Cottura
Forno preriscaldato a 180° per 20 minuti circa.
A cottura ultimata rompete l’involucro di creta, eliminate i cartocci, pulite il pesce da lische e pelle e servite con il burro aromatizzato preferito.

Fate fondere le due dosi di burro dolcemente( senza superare i 50°( in modo da preservare le caratteristiche dello zafferano) e unirvi  lo zafferano e i capperi tritati grossolanamente, far riposare sino a quando il burro torna solido.

Preparazione dei cartocci
Eviscerate le trote, lavatatele accuratamente ed asciugatele
Condite le trote con sale, pepe, fette di limone, rametti di timo e un filo d’olio.
Preparate il cartoccio, inumidendo 3 fogli di carta forno per ogni pesce, avvolgete bene.
Stendere la creta con il mattarello ad uno spessore di 5mm e avvolgete i cartocci.



Cottura
Forno preriscaldato a 180° per 20 minuti circa.


A cottura ultimata rompete l’involucro di creta, eliminate i cartocci, pulite il pesce da lische e pelle e servite con il burro aromatizzato preferito.


martedì 2 ottobre 2012

Cestino fiorito di meringa allo zafferano..."l'oro rosso".




Di solito dopo che ho scelto l'ingrediente da trattare inizio una serie di ricerche..su internet (meno male che c'è...) libri di cucina, tanti libri di cucina, riviste, curiosità.... insomma mi metto a studiare perchè mi piace saperne di più.
Ma questa volta non è andata così: complice la mia partecipazione ad una manifestazione "Pane nostrum" di cui prosssimamente vi parlerò...nello stesso padiglione accanto al mio stand c'era Silvia con il suo meraviglioso prodotto lo zafferano "l'oro rosso" un ingrediente meraviglioso : è stato lui a trovare me!.







Silvia è una ragazza simpaticissima e soprattutto competente...insieme al suo compagno hanno investito molto in questo progetto, vi rimando al sito della sua azienda "Zafferano  Montefeltro"...troverete un sacco di notizie utili e soprattuto se volete potete anche acquistare il suo "oro".
Stando  accanto a lei, per 4 giorni consecutivi, sono venuta a conoscenza di nozioni interessantissime che mi hanno veramete aperto gli occhi...mi sono resa conto che dello zafferano sapevo poco o niente.


 Un pò di botanica....


Lo zafferano vero (crocus sativus) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Iridaceae, (sono piante  perenni che presentano un bulbo) viene coltivato  in Asia e in molti paesi del bacino del Mediterraneo e quindi anche in Italia : le colture più estese si trovano nelle Marche, in Abruzzo e in Sardegna, ma lo troviamo anche in Umbria e Toscana.

La parola zafferano deriva dalla parola latina safranum, che a sua volta deriva dall'arabo zaʻfarān (زعفران) (da aṣfar (أَصْفَر‎), che significa "giallo").









Dallo stimma trifido del fiore  si ricava la spezia denominata "zafferano", utilizzata in cucina e in alcuni preparati medicinali.













Gli stimmi rossi sono gli unici ad essere commercializzati e consumati.  


Quindi quando acquistate zafferano deve essere rosso, diffidate di altri colori......









Silvia  è stata così gentile da regalarmi un vasetto del  suo prezioso oro ed un ricettario da lei scritto dove ci sono un sacco di notizie utili su questo meraviglioso ingrediente.....


























Ecco alcune curiosità dal libro di Silvia Zanirato "Come cucinare lo zafferano"

Regole d'oro
  • Non cuocere lo zafferano se non è indispensabile per la ricetta che esegui. Sopra i 50°C perde le proprietà medicinali, il profumo e si rovina il sapore donato al piatto. Lo Zafferano è termolabile, infatti lo zafferano del Montefeltro è essiccato sotto i 50°C.
Già qui io sbagliavo....per il risotto allo zafferano mettevo lo zafferano nel brodo bollente!!!!
  • La maggiorparte dei componenti dello zafferano è idrosolubile, quindi non farlo rinvenire in olio.
  • Lascia rinvenire lo zafferano in ammollo in un liquido caldo per un tempo sufficiente, se possibile anche il giorno prima  ed usa un contenitore chiuso. Capirai che il prodotto è pronto per l'uso quando il liquido in cui lo hai lasciato rinvenire si colora di un bel giallopaglierino. Se il tempo di ammollo è insufficiente noterai che unendo lo zafferano alla pietanza si crea un cerchio color arancione intorno ai pistilli.
  • Non polverizzare lo zafferano in pistilli; stimmi lunghi ed interi sono sinonimo di qualità, purezza della spezia e di un prodotto lavorato a mano.
  • Lo zafferano non è tutto uguale. Le proprietà organolettiche  del prodotto variano in base alla zona di produzione ed alla tecnica di essiccazione. Lo zafferano italiano è famoso per la sua elevata qualità.




E finalmente ecco la ricetta:

Cestino fiorito di meringa allo Zafferano 
Ho utilizzato il metodo della meringa francese cioè con procedimento a freddo, questo tipo di meringa è molto ben strutturata e otterrà in forno un maggiore volume.
Ingredienti :
0,2 gr. di pistilli di zafferano
125 gr. albumi
250gr. zucchero semolato
Crema pasticcera e fiori eduli....
Procedimento :
Ho lasciato rinvenire lo zafferano negli albumi a temperatura ambiente la sera precedente.
Mettiamo in planetaria  gli albumi con 125 gr di zucchero e montiamo... quando l'albume ha raddoppiato il suo volume si aggiunge la metà del restante zucchero cioè 60 gr. circa, il resto dello zucchero lo aggiungiamo alla fine quando ormai la montata è ben ferma , sempre in macchina.
Con l'aiuto di una sac à poche facciamo tanti ciuffetti o cestini, come preferite sbizzarritevi nelle forme.... su una teglia ricoperta da carta e le lasciamo in forno ad asciugare ad una temperatura di 50°C, ci vorranno 3-4 ore; questa è la temperatura ideale per rispettare lo zafferano ed avere così un sapore e profumo unico.
Se decidete di aumentere la temperatura per questioni di tempo...non superate mai i 140°C.

Non vi resta che farcire il vostro cestino con la crema e decorarlo con un fiore......

Con questa ricetta partecipo al Contest di Cucina Vegetariana e Bio “Lo zafferano” del Blog Le Ricette della Nonna e Podere Cunina

Contest Le Ricette della Nonna & Podere Cunina 2014

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...