Tornare a sentire quel profumo, quel sapore, che ci riporta indietro nel tempo e che ci fa sentire a casa ovunque noi siamo.

giovedì 25 maggio 2017

Piadina e... tutto in un roll

Le sfide firmate Mtchallenge sono sempre stimolanti, anche se non hai tempo,  rimugini e tieni d'occhio il calendario, facendo calcoli assurdi pur di riuscire a combinare qualcosa, e fino a quando non scatta l'ora ics speri.
Grazie a Giovanna che magistralmente è riuscita a stimolare tutti noi per la sfida n.66,  il suo  articolo , prezioso ed illuminante, leggetelo e  non potrete fare a meno di provare a "rollare".

Arrivo veramente col fiatone ma i roller non me li potevo perdere, in realtà ero partita con un'idea molto complicata che si è rilevata assai più difficile del previsto.

Rolls finger food-ingrediente perduto


Allora ho deciso di affidarmi a ricette  già testate e provate di Diego Crosara e Montersino  con   alcune mie personali riflessioni.

Filo conduttore la piadina ed i suoi compari consueti e non



Piadina classica sotto e rolls:  bresaola, crema di  squacquerone e fichi canditi;

piadina alla barbabietola e rolls:  piadina classica, formaggio morbido, nastro di piadina alla barbabietola e tuorlo d'uovo sodo;

piadina alla barbabietola e rolls alla greca:  cetriolo, crema di feta, pomodori confit e olive nere.

Per la piadina classica

  • 150 g di farina 0
  • 60 g di latte
  • 40 g di strutto
  • sale


Piadina alla barbabietola

  • 150 g di farina 0
  • 30 latte
  • purea di barbabietola cotta a piacere
  • 40 strutto
  • sale


Rolls bresaola e squacquerone:

  • bresaola
  • fichi canditi
  • crema squacquerone

Crema squacquerone ( ricetta Luca Monterisino)
160 g di squacquerone
80 g di panna
60 g di burro
4 g colla di pesce
sale
In una pentola mettere squacquerone, panna e burro e portare a 90°, aggiungere poi la colla di pesce ammollata e strizzata, mescolare bene e poi trasferire in frigorifero sino a raffreddamento.
Con la bresaola realizzare la base del roll disponendo le fette vicine e ben stese, distribuire la crema e i fichi canditi.
Arrotolare con l'aiuto della pellicola e trasferire in freezer.

Rolls alla greca:

  • un cetriolo tagliato a fette sottilissime con la mandolina
  • pomodorini confit
  • olive nere denocciolate 
  • crema alla feta

Crema alla feta (ricetta Diego Crosara)
200 g di feta
125 g di mascarpone
25 g di yogurt greco
Mescolare tutti gli ingredienti sopraelencati.
Con le fette di cetriolo disposte ad intreccio preparare la base per i rolls, spalmare la crema di formaggi, distribuire le olive e i pomodorini ridotti a pezzi.
Arrotolare con l'aiuto della pellicola e trasferire in freezer.

Per il roll alla barbabietola e tuorlo:

  • Piadina classica che farà da base,
  • formaggio morbido
  • piadina barbabietola ridotta a listarelle,
  • tuorlo sodo

Questa è la più semplice basta spalmare il formaggio sulla piadina classica, aggiungere le listarelle colorate e tuorlo d'uovo sodo.
Arrotolare con l'aiuto della pellicola e trasferire in freezer.
 Le possibilità sono veramente tante e tutte adatte alla bella stagione che sta arrivando, non vi resta che rollare.
Con questa ricetta partecipo alla sfida n. 66 dell’MTChallenge

mercoledì 24 maggio 2017

Canederli per il Giro d'Italia, tappa Tirano-Canazei

E se il Giro d'Italia è la manifestazione sportiva che vi fa pedalare portandovi  a spasso per la nostra bella penisola, Aifb vi stuzzica le papille con un tour gastronomico pieno di storia e tradizione.



Oggi per la tappa Tirano- Canazei vi propongo  i canederli un classico della cucina di queste splendide zone, un classico che può  diventare anche uno stuzzicante finger.
Come da manuale i canederli sono un così detto piatto di riciclo, nel mio caso queste piccole palline sono quel che resta del condimento di una pasta  con le melanzane.

canederli-ingrediente perduto

Ingredienti per  4-5 persone
  • 200 g melanzane
  • 200 g pomodori
  • 200 g di mozzarella
  • 350 g pane raffermo senza crosta tagliato a dadini
  • 200 g di ricotta
  • 100 g. di latte
  • 4 uova
  • 3 cucchiai di pangrattato se serve
  • 2 cucchiai di parmigiano grattugiato
  • aglio 1 spicchio ( facoltativo)
  • parmigiano grattugiato per "spolvero"
Per accompagnamento una semplice salsa di pomodoro e basilico.
    Preparazione:

    tagliare a dadini le melanzane e fatele rosolare in padella con un po' di olio e aglio.
    Anche i pomodori vanno tagliati a dadini e poi conditi con sale e lasciati a sgocciolare in modo che perdano la loro acqua di vegetazione.
    Ridurre in piccoli pezzi la mozzarella.
    Il pane raffermo va tagliato e  lasciato ammorbidire nel latte.
    In una ciotola mettere le melanzane, i pomodori e la mozzarella, unire il pane con il latte, la ricotta, le uova appena sbattute, il parmigiano; se l'impasto dovesse risulytare eccessivamente umido aggiungere del pangrattato, regolare di sale e pepe.



      per fare le palline inumidire le mani.
    •  se volete preparare i canerderli come primo piatto faremo delle palline  del peso di 80 g circa, otterrete circa 16-17 pezzi
    • se volete  fare delle porzioni da finger food per un aperitivo o buffet, fare delle piccole palline che una volta cotte rotolerete nel parmigiano.




    Cottura:
     far cuocere in acqua bollente salata per 10 min. i canederli del peso di 80 g, quelli versione mignon cuociono in  5 min. scarsi.

    Una volta cotti e scolati si possono rotolare nel parmigiano grattugiato e servire con una semplice salsa al pomodoro e basilico.

    Ho trovato questa ricetta molto comoda, non bisogna considerare i canederli una preparazione prettamente invernale, usando  il pane raffermo come ingrediente principale, e alternando i vari prodotti di stagione, come ad esempio melanzane, pomodori, li possiamo adattare ad ogni periodo dell'anno  e poi si possono fare tranquillamente in anticipo, il che non guasta mai.




    canederli estivi -ingrediente perduto



    Mi è sembrata carina l'idea di preparare dei finger food e in un buffet l'effetto è garantito.



    martedì 16 maggio 2017

    Crema fredda di roveja (piselli) e la tappa Foligno -Montefalco del Giro d'Italia (Aifb)

    In occasione del gemellaggio di Aifb con il Giro d'Italia e considerando la tappa  di oggi per il  tratto Foligno- Montefalco, ripropongo una ricetta che ha per protagonista la roveja, un piccolo legume antico che sta tornando sulle tavole di Umbria e Marche.




    Complice un cartoccio di roveja acquistato lo scorso anno sulla piana di Castelluccio prima degli ormai noti eventi sismici che hanno messo in ginocchio la vasta area compresa tra Umbria e Marche.






    Fa parte dei cosi detti legumi minori, un tempo ampiamente coltivati ora quasi totalmente scomparsi, un po' per le abitudini alimentari cambiate, per la mancanza di notizie sulla loro coltivazione e in generale per l'effetto della globalizzazione, ma proprio da loro parte l'evoluzione dell'agricoltura e quindi la nostra sopravvivenza.
    Se scompare un prodotto  con esso scompare anche la tradizione legata ad esso, scompare una cucina povera ma salutare, se ne va un pezzo di noi.

    Mi sento fortunata, sono nata sui Sibillini e fino a qualche decennio fa, questo legume si seminava in primavera, si sfalciava a fine estate e, dopo qualche giorno di essiccazione, si trebbiava , come per la lenticchia; mia nonna la coltivava, serviva  per il bestiame ma anche per cucinare;  fresca  con la pasta e una volta  secca, durante l'inverno veniva trasformata in farina per preparare la farrecchiata o pesata, un tipico piatto umbro, si tratta di una polenta dal gusto leggermente amarognolo condita con un battuto di alici ,aglio e prezzemolo.


    La roveja, piccola e rugosa, dai mille colori, un 






    • In italiano: roveja, roveglia, rubiglio, pisello dei campi, pisello selvatico,
              ruglio, pisellina, corbello, grovigliolo, pisello grigio, pisello selvatico o roviotto.
    • in inglese: field pea
    • in francese: pois gris, bisaille
    • in tedesco: klee erbsen
    • in spagnolo: arveja seca, arveja forrajera
    • Specie ipotizzate: Pisum arvense L., Pisum sativum
    • ssp. Arvense o Pisum sativum ssp. sativum
    • var. arvense.



    Dopo averne utilizzata un po' ho lasciato da parte alcuni  preziosi semi e  a primavera ho iniziato la mia coltura.




    Non ha particolari esigenze, è una pianta rustica che necessita di un sostegno altrimenti tende a piegarsi sul terreno con il rischio di ammuffimento e difficoltà nella raccolta, dimenticate i grossi baccelli pieni di piselli, ma tante piccole teghe con minuscoli semini, verdi come piselli appena raccolti;


    ma che seccando assumono dei colori meravigliosi tutti diversi, assolutamente no standard.


















                                

    Ho deciso di utilizzarla fresca e questa è la ricetta 



    Ingredienti per 4 persone

    • 1 kg di roveja fresca già sgranata (sostituibile con piselli freschi)
    • 200 g di parmigiano reggiano
    • 150 g di latte fresco intero
    • 50 g di burro
    • qb di olio extra vergine, sale e pepe.


    Preparazione
    in un tegame largo e basso sciogliete il burro e versate i piselli, lasciate insaporire il tutto e poi aggiungete acqua quanto basta a coprire le verdure, lasciate cuocere sino a quando la roveja è cotta e aggiustate di sale.
    Con un mixer frullate il tutto aggiungendo un po' di olio e trasferite la crema su di una ciotola contenete acqua e ghiaccio in modo da fermare la cottura e mantenere vivo il colore delle verdure.
    In un pentolino a parte riscaldiamo il latte e quando ha raggiunto il bollore aggiungiamo il parmigiano grattugiato, e frulliamo, dovremo ottenere una crema densa e vellutata.
    Si puo' servire tiepida ma anche fredda, è un  ottimo piatto estivo.







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