Tornare a sentire quel profumo, quel sapore, che ci riporta indietro nel tempo e che ci fa sentire a casa ovunque noi siamo.
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lunedì 4 aprile 2016

Come ti riciclo l'uovo di Pasqua: budino al cioccolato fondente di Montersino

Quale ricetta ideale per la settimana del calendario del cibo italiano firmato aifb dedicata al cioccolato se non quella per riciclare le uova di Pasqua ?
Annarita Rossi   del blog ilboscodialici ha il piacevole compito di accompagnarci in questa dolce passeggiata, leggete il suo intervento  sicuramente lo troverete molto interessante.
riciclo uova Pasqua-ingrediente perduto

Quante uova di cioccolato avete in casa? Non mi dite che non avete pezzi di uovo di Pasqua in giro che assolutamente non ci credo!
Ecco, questa è la degna fine del cioccolato fondente, il budino di Montersino è FENOMENALE.

Per circa 10-12 porzioni io ho usato dei bicchierini della capacità di circa 70 ml
  • 100 g di panna da montare
  • 450 g latte intero
  • 50 g tuorli circa 3
  • 130 g zucchero semolato
  • 50 cacao amro in polvere
  • 100 g cioccolato fondente al 55%
  • 13 g amido di mais
  • 4 g gelatina in polvere o il fogli
  • semini di anice a piacere io ne ho messi circa mezzo cucchiaino (mia variante non prevista nella ricetta)
per decorare
  • 200 g panna fresca da montare
  • 10 g cacao in polvere

Preparazione:

se decidete di usare i semini d'anice potete lasciarli in infusione nel latte riscaldato, che poi verrà filtrato per evitare di sentire i semi nel budino.


In una ciotola mettiamo i tuorli con lo zucchero e mescoliamo bene poi aggiungiamo il cacao setacciato e la panna in cui avremo sciolto l'amido di mais.
Con una frusta mescoliamo bene bene in modo da non avere grumi nel composto.
Facciamo bollire il latte e uniamo il composto al cacao che abbiamo preparato, mettiamo sul fuoco e portiamo a cottura sino a 90°.
A questo punto togliamo dal fuoco e uniamo il cioccolato spezzettato e mescoliamo sino a scioglierlo completamente, lasciamo freddare un pò, intanto mettiamo in ammollo la gelatina.
Quando il composto avrà raggiunto i 60° circa uniamo la gelatina ben strizzata, mescoliamo facendola sciogliere bene.
Ora possiamo fare i nostri bicchierini o ciotoline.... lasciamo i contenitori freddare a temperatura ambiente e poi trasferiamo in frigo.
Decoriamo poi con un ciuffo di panna montata e spolveratina di cacao amaro.
In genere è meglio farlo il giorno prima.

venerdì 19 settembre 2014

Pan di mosto e biscotti di mosto per #imagnifici6





Il mosto è semplicemente il succo d'uva che si ottiene schiacciando gli acini.
Le Marche vantano una  grande tradizione nella coltura della vite; chi non conosce il famoso Verdicchio dei Castelli di Jesi, senza dimenticare poi il Verdicchio di Matelica.
E' incredibile il numero di prodotti che vengono realizzati durante le fase della vinificazione; dopo la raccolta dell'uva c'è la pigiatura e otteniamo il mosto, poi dalla spremitura delle vinacce si aggiunge l'acqua e si realizza l'acquaticcio bevanda rinfrescante.
Il mosto se fatto bollire per tantissime ore diventa sapa e già ve ne avevo parlato, ma c'è anche il vincotto e l'agresto.... tutte preparazioni che prevedono cotture e diversi passaggi.
Ma il mosto fresco, appena fatto,  viene utilizzato per i classici dolci della vendemmia: come i "sughetti" e  " il  Pan di mosto".

Se avete vicino a voi un'azienda vinicola non sarà difficile procurarvelo, ma se così non fosse basta prendere l'uva, schiacciarla, filtrare il succo e fate bollire il vostro mosto; in questo modo eliminerete le impurità visibili e al tempo stesso  lo sanificherete.


A casa mia il pan di mosto è un classico; c'è chi li fa a forma di maritozzo, chi di ciambelle, oppure gli si può dare la forma del filone come se fosse pane;  ma si può anche tagliare a fettine, che vengono tostate in forno e diventano così biscotti da inzuppo, (conservati in una scatola di latta durano tantissimo).

E poi della serie" tu metti più anice io metto meno uvetta"....insomma ogni famiglia, ogni paese ha la sua ricetta.
La mia è una di quelle vecchie ricette, dove la quantità di lievito di birra era davvero esorbitante, quindi l'ho riadattata  riducendo notevolmente il quantitativo di lievito, aiutandomi con un preimpasto, la biga, e devo dire che il risultato merita, un impasto morbido e profumato  dove anice e uva la fanno da padrone.

In realtà si tratta di un pane arricchito dal mosto, che nell'impasto va a sostituire l'acqua, poi ci sono i semi di anice, un classico per noi marchigiani e per rafforzare  il tutto l'uvetta sultanina.

Biga con almeno16 ore di maturazione ( da tenere in frigorifero)
  • 500 g di farina forte
  • 5 g di lievito birra
  • 200 g di mosto
Impasto finale:
  • biga
  • 1000 g di mosto
  • 50 g di anice
  • 360 g di olii misti ( olio extra vergine, per me mignola monovarietale e olio di girasole spremuto a freddo)
  • 600 g di zucchero semolato
  • 20 g di lievito di birra
  • 500 g di uvetta fatta rinvenire in un po' di mosto preso dai 1000 g
  • 2,500 g farina 0
sciroppo di zucchero per spennellare:
  • 135gr di zucchero portati a bollore con 100gr di acqua e poi lasciate raffreddare.
Preparazione:
lavoriamo in una grossa ciotola o con la planetaria.
Scaldiamo leggermente il mosto e sciogliamo in questo la biga e il lievito di birra; poi uniamo qualche cucchiaio di farina e iniziamo a lavorare, continuiamo alternando farina e zucchero; quando l'impasto inizia a prendere forma, ancor prima di finire la farina, uniamo l'uvetta, l'anice, e alla fine  poi, piano piano, introduciamo gli olii.
Durante la lavorazione aiutamoci con una spatola o un mestolo di legno.
La dose della farina non può esssere precisa perché dipende da quale tipologia userete, io qui ho scelto una farina per pane con una forza media; aggiungete farina sino ad avere un impasto morbido ma che si stacca dalle pareti della ciotola.
A questo punto rovesciate l'impasto sulla spianatoia, lavoratelo un attimo, poi avvolgete a palla e coprite, lasciate riposare per 30 minuti.
Passato il tempo di riposo dividiamo l'impasto in pezzi da 80 g e facciamo delle palline, le copriamo e lasciamo riposare per 10 minuti, dopo le schiacciamo un po' e avvolgiamo a filoncino.
Disponiamo su teglia, ben distanziati, con carta forno e lasciamo raddoppiare.

Se vogliamo formare dei filoni  più grandi, seguiamo la procedura appena descritta solo che aumenterà il peso dei singoli pezzi.
Tengo a precisare che ho adottato le tecniche d'impasto che ho appreso durante i corsi fatti con Adriano e Paoletta,  loro sono una garanzia .

Cottura:
forno preriscaldato a 180° per le pezzature da 80 g circa 20 minuti, per le pezzature più grandi vi dovete aiutare con uno stecchino per verificare la cottura.
Appena sfornati li possiamo lucidare con lo sciroppo preparato.

Per fare i Biscotti di mosto basta tagliare a fettine i vostri filoncini, magari il giorno dopo che li avete fatti,  passarli per alcuni minuti in forno caldo, devono praticamente  biscottare.




lunedì 14 ottobre 2013

Biscottini all'olio d'oliva extravergine per Dolcemente




Pochi ingredienti per realizzare dei biscottini che sono tipici della cucina  delle nonne, sempre  attente all'economia domestica; con solo farina, vino e olio riuscivano a fare cose spettacolari.

Per l'occasione essendo marchigiana, ho usato dei prodotti locali eccezionali :

Gurdate in questa ricetta ci sono tre eccellenze della regione Marche che meritano veramente tanto, sia i prodotti che i loro produttori.

Biscottini zuccherini all'olio di oliva e vino

Ingredienti:
  • 250 gr. di olio extravergine di oliva
  • 250 gr di vino bianco secco
  • 700 gr. di farina 00
  • 250 gr. di zucchero semolato
  • 1/2 bustina di lievito chimico
  •  semi di anice a piacere
  • zucchero di canna  per spolverare
Procedimento:

Prima di tutto vi devo dire che io amo molto il sapore dell'anice ma non sopporto i semini in bocca, quindi per ovviare a ciò metto in infusione l'anice nel vino per circa 12 ore, e poi li elimino.
In una ciotola versiamo l'olio, il vino in cui avrete messo a bagno l'anice, e lo zucchero, mescoliamo un pò e poi aggiungiamo la farina, poca per volta, in modo da non creare grumi.
In breve tempo si formerà l'impasto, copritelo con pellicola e lasciatelo riposare per 30 min.

Trascorso il tempo di riposo, su una spianatoia iniziamo a fare delle palline del peso di circa 20 gr. con l'indice facciamo un foro nel centro che allargheremo facendo delle ciambelline.
Passatele nello zucchero di canna e  sistematele su una teglia con carta da forno, cuocere in forno preriscaldato a 170° per 25-30 min. circa.
A parte il profumo che vi sorprenderà, questi biscottini sono molto friabili, si conservano a lungo se tenuti in un barattolo o scatola di latta a chiusura ermetica....
Ogni volta che li faccio mi viene in mente  il mio nonno paterno che si chiamava Donato, ecco perché io mi chiamo Donatella, era solito tenerli in tasca  avvolti in un tovagliolino di carta, come fossero un tesoro.

A volte basta veramente poco: semplici ingredienti che troviamo sempre nella nostra cucina, chi di voi noi non  ha farina, olio , vino e zucchero?
Con questi biscottini partecipo all'iniziativa ExtraDolcemente organizzata da Dolcemente





giovedì 30 maggio 2013

Biscotti zuccherini all'olio di oliva e vino


biscotti all'olio di oliva, senza uova-ingrediente perduto



Pochi ingredienti per realizzare dei biscottini che sono tipici della cucina  delle nonne, sempre  attente all'economia domestica e con solo farina, vino e olio riuscivano a fare cose spettacolari.

Per l'occasione io ho usato dei prodotti locali eccezionali :
  •  il Verdicchio di Matelica,
  •   l'olio monovarietale  ottenuto dalle olive della varietà "Mignola"
  • senza dimenticare i semi di anice che sono alla base di un distillato marchigiano conosciuto in tutto il mondo : il  mistrà Varnelli.
Gurdate in questa ricetta ci sono tre eccellenze della regione Marche che meritano veramente tanto, sia i prodotti che i loro produttori.

Biscottini zuccherini all'olio di oliva e vino

Ingredienti:
  • 250 gr. di olio extravergine di oliva
  • 250 gr di vino bianco secco
  • 700 gr. di farina 00
  • 250 gr. di zucchero semolato
  • 1/2 bustina di lievito chimico
  •  semi di anice a piacere
  • zucchero di canna  per spolverare
Procedimento:

Prima di tutto vi devo dire che io amo molto il sapore dell'anice ma i miei bimbi non sopportano i semini in bocca, quindi per ovviare a ciò metto in infusione l'anice nel vino per circa 12 ore, e poi se necessario, a malincuore, li elimino.
In una ciotola versiamo l'olio, il vino in cui avrete messo a bagno l'anice, e lo zucchero, mescoliamo un pò e poi aggiungiamo la farina, poca per volta, in modo da non creare grumi.
In breve tempo si formerà l'impasto, copritelo con pellicola e lasciatelo riposare per 30 min.

Trascorso il tempo di riposo, su una spianatoia iniziamo a fare delle palline del peso di circa 20 gr. con l'indice facciamo un foro nel centro che allargheremo facendo delle ciambelline.
Passatele nello zucchero di canna e  sistematele su una teglia con carta da forno, cuocere in forno preriscaldato a 170° per 25-30 min. circa.
A parte il profumo che vi sorprenderà, questi biscottini sono molto friabili, si conservano a lungo se tenuti in un barattolo o scatola di latta a chiusura ermetica....
Ogni volta che li faccio mi viene in mente  il mio nonno paterno che si chiamava Donato, ecco perché io mi chiamo Donatella, era solito tenerli in tasca  avvolti in un tovagliolino di carta, come fossero un tesoro.

A volte basta veramente poco: semplici ingredienti che troviamo sempre nella nostra cucina, chi di voi noi non  ha farina, olio , vino e zucchero?




Con questa ricetta partecipo alla " Raccolta di dolci all'olio di oliva " ideata da Sandra e Anna
.
ho visto che ci sono un sacco di belle ricette e vi consiglio di andare a vedere e di corsa pure.

biscotti all'olio di oliva, senza uova-ingrediente perduto
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