venerdì 19 marzo 2021
Le Frittelle di San Giuseppe
martedì 2 marzo 2021
La roveja presidio slow food ricetta
La primavera è alle porte, si inizia a progettare l'orto e nel mio c'è sempre uno spazio per i semi dimenticati.
Fa parte dei cosi detti legumi minori, un tempo ampiamente coltivati ora quasi totalmente scomparsi, un po' per le abitudini alimentari cambiate, per la mancanza di notizie sulla loro coltivazione e in generale per l'effetto della globalizzazione, ma proprio da loro parte l'evoluzione dell'agricoltura e quindi la nostra sopravvivenza.
- In italiano: roveja, roveglia, rubiglio, pisello dei campi, pisello selvatico,
- in inglese: field pea
- in francese: pois gris, bisaille
- in tedesco: klee erbsen
- in spagnolo: arveja seca, arveja forrajera
- Specie ipotizzate: Pisum arvense L., Pisum sativum
- ssp. Arvense o Pisum sativum ssp. sativum
- var. arvense.
Dopo averne utilizzata un po' ho lasciato da parte alcuni preziosi semi e a primavera ho iniziato la mia coltura.

Ingredienti per 4 persone
- 1 kg di roveja fresca già sgranata (sostituibile con piselli freschi)
- 200 g di parmigiano reggiano
- 150 g di latte fresco intero
- 50 g di burro
- qb di olio extra vergine, sale e pepe.
Preparazione
in un tegame largo e basso sciogliete il burro e versate i piselli, lasciate insaporire il tutto e poi aggiungete acqua quanto basta a coprire le verdure, lasciate cuocere sino a quando la roveja è cotta e aggiustate di sale.
Con un mixer frullate il tutto aggiungendo un po' di olio e trasferite la crema su di una ciotola contenete acqua e ghiaccio in modo da fermare la cottura e mantenere vivo il colore delle verdure.
In un pentolino a parte riscaldiamo il latte e quando ha raggiunto il bollore aggiungiamo il parmigiano grattugiato, e frulliamo, dovremo ottenere una crema densa e vellutata.
Si può servire tiepida ma anche fredda. per poterla gustare nelle giornate calde.
Ripropongo una ricetta già pubblicata per la tavola della Fattoria Consapevole e Solidale dedicata ai Legumi, ho scelto la Roveja.
domenica 7 febbraio 2021
Ricetta riciclo della polenta avanzata Cresc'tajat
Le Cresc'tajat o "cresce tagliate" sono un formato di pasta marchigiana che si realizzava un tempo utilizzando gli avanzi della polenta.
E' una preparazione tipica della Val Cesano e della provincia di Pesaro e Urbino; attualmente le cresc'tajat si preparano utilizzando un mix di farina di mays e farina di grano tenero, ne risulta una pasta rustica che assorbe molto bene il condimento.
Questo tipo di pasta, della vecchia tradizione marchigiana, nasce dalla necessità di riciclare la polenta avanzata, polenta che spesso rappresentava il pasto principale dei così detti "Marchigià magnapulenta"
Si tratta semplicemente di polenta e farina di grano con l'aggiunta di acqua tiepida, l'impasto, abbastanza morbido per la presenza della polenta, non può essere steso sottilmente, da qui il nome "crescia" una focaccia praticamente, si stende allo spessore di una moneta, poi tagliata un po' come si fa per realizzare i maltagliati.
Per tradizione ci si preparava una minestra con i legumi, oppure venivano servite con un semplice sugo di pomodoro, ottime anche con condimenti rustici e corposi.
Per questa ricetta ho utilizzato la zucca, le patate ed erbe aromatiche quali maggiorana e rosmarino.
Dosi per 4 persone
- 150 g di polenta scondita
- 300 g di farina di grano tenero
- 100 ml di acqua tiepida ( quantità da regolare in base alla farina utilizzata)
Preparazione
In una ciotola mettere la farina e la polenta ridotta in purea, unire l'acqua e mescolare sino ad ottenere un impasto, che risulterà leggermente più morbido di quello classico per fare la pasta fresca all'uovo.
Lasciar riposare almeno 30 minuti e poi procedere alla stesura :
è bene suddividere l'impasto in più palline, circa 5 in totale, stendere ad uno spessore di una moneta, tagliare delle strisce larghe circa 1,5 cm e poi a losanghe.
Lasciar asciugare sulla tavola leggermente infarinata o su un vassoio.
Per il condimento:
- 300 g già pulita di zucca gialla ( per me una Beretta Piacentina del mio orto)
- 2 patate medie
- 1 spicchio d'aglio
- maggiorana, rosmarino
- olio extra vergine di oliva
- sale
- pepe
- parmigiano facoltativo
Preparazione:
tagliare la zucca e le patate pelate a dadini.
In una padella con filo d'olio lasciar rosolare l'aglio, unire poi la zucca, cuocere sino a che inizia ad ammorbidire e prendere colore, aggiustare di sale .
Portare a bollore l'acqua, salare e unire le patate tagliate e la pasta, la cottura dipenderà molto dal formato e spessore che avete realizzato, all'incirca ci vorranno tra i 10 e i 15 minuti, ma consiglio di assaggiare.
Versare la pasta scolata con le patate nella padella con la zucca, mescolare unire le erbe aromatiche, un filo d'olio e pepe macinato al momento e servire.
Parmigiano da aggiungere a piacere.
E visto che ho una mia piccola fattoria partecipo con piacere al progetto
Fattoria consapevole e solidale che trovate su FB.
Ho scelto il mays per il mese di gennaio con una portata dedicata ai
PRIMI PIATTI
1° mese/11 gennaio - I cereali e simil cereali ( risi europei e asiatici, farro, grani antichi, grano saraceno, orzo, quinoa, miglio, cous cous, bulgur, avena ecc. in chicchi e farina)
martedì 2 febbraio 2021
3 febbraio, San Biagio protettore della gola e il "lattarolo"
3 febbraio, San Biagio protettore della gola.
Probabilmente deriva dalla ricetta medioevale della Diriola preparata in occasione delle nozze; il maestro Martino, il Leonardo da Vinci della cucina, scrive
Diriola
"conciarai la pasta in forma d' un pastello et impiela ben di farina che stia dritta cocendola in la padella tanto che sia un poco secca....et prendirai alcuni rosci d'ova, de lo lacte, de lo zuccaro,et de la cannella.In effetti si trattava di una grande torta, costituita da un guscio che racchiudeva il composto di uova, latte, zucchero e cannella.
Questa compositione la mettirai in dicta pasta facendola cuocere al modo de una torta....."
Un dolce a base di latte, preparato in varie occasioni:
- Nel Maceratese, nell'antica abbazia di Pioraco per San Biagio il lattarolo veniva offerto ai pellegrini;
- In occasione di alcune festività religiose: l'Ascensione, la Pentecoste o il Corpus Domini che si svolgono durante il il mese di maggio, quando le pecore lasciavano le stalle e tornavano a pascolare nei campi ricchi di nuovi germogli ed erbette fresche, il latte era al top, il momento ideale per fare il formaggio;
- Per festeggiare un matrimonio, scrive Oreste Marcoaldi illustre personaggio fabrianese
"Lattaruolo. E' un piatto dolce che si dona al padrone dai propri contadini in occasione di loro matrimonio, anzi dopo 8 giorni dalle nozze"La ricetta originale prevede la realizzazione di un guscio di pasta matta nel quale viene versato il composto di uova miele e aromi e poi cotto.
Ricetta tratta da "Antologia della cucina popolare"
Ingredienti per 6 "budini":
- 1 litro di latte intero fresco
- 150 miele millefiori
- 2 uova intere
- 4 tuorli
- 1 bacca di vaniglia
- 1 stecca di cannella
- scorza di limone bio
mettiamo il latte con la stecca di cannella in una pentola e lo facciamo bollire a fuoco basso, si deve ridurre di circa la metà, ci vorrà un'ora.
Poco prima di toglierlo dal fuoco uniamo il 100 g di miele, la vaniglia e la buccia di limone, mescoliamo bene e lasciamo freddare.
In una ciotola montare le uova, 2 intere e 4 tuorli con i restanti 50 g di miele, aggiungere poi il latte ormai freddo e filtrato.
A questo punto possiamo scegliere se fare un caramello e rivestire con questo gli stampi da budino oppure, come la ricetta originale vuole, rivestire una teglia con della pasta matta e cuocerla in bianco ricoperta da fagioli, sale...in modo che in cottura non si gonfi.
Salsa caramello :
100g di zucchero , 50 g di acqua.
in un pentolino dal fondo spesso mettere lo zucchero ben distribuito, fate cuocere sino a che non diventi di un bel colore ambrato tendente al marroncino, mi raccomando resistete dal mescolare con un cucchiaio, il caramello non va toccato altrimenti vi si formeranno dei grumi che non si scioglieranno più, quando è bello marroncino, facendo attenzione aggiungete l'acqua bollente fuori dal fuoco e mescolate.
Nel caso vogliate usare il caramello ne versate un po' negli stampini da budino e poi riempite con il composto.
cuocere a bagno-maria: in una teglia da forno con i bordi alti mettete alcuni fogli di carta assorbente da cucina poi posizionate gli stampi e versate nella teglia tanta acqua sino ad arrivare a metà altezza degli stampini.
Cuocere a 100° per circa 3 ore, per verificare la cottura si fa la prova dello stecchino che una volta infilzato nel budino deve uscire pulito.
Se volete fare la ricetta originale, dovete preparare la pasta matta:
Pasta matta: 250 g d farina , 15 cl di acqua,1 cucchiaio di olio d'oliva, pizzico di sale: mescolare tutti gli ingredienti e lavorare finché il composto non risulti. omogeneo ; coprire con un panno umido e lasciar riposare al fresco per 1 ora circa.
Rivestite una teglia dai bordi alti con carta forno o ungetela con il burro, posizionate uno strato sottile di pasta matta, bucherellate il fondo con una forchetta, riempitela con dei legumi secchi a circa 190° sino a cottura.( Metodo detto "cottura in bianco" cioè del guscio senza ripieno).
Versatevi poi il composto e cuocere in forno preriscaldato a circa 200°-225° per circa 1 ora, ma fate sempre la prova "stecchino".
Il budino va mangiato freddo, nel caso di quello con il caramello lo stampo va rovesciato, nel caso della versione con la pasta va tagliato e servito a fette.
lunedì 11 maggio 2020
Pane senza lievito, Kerala Parotta ricetta, Paratha
In India il pane ha delle caratteristiche ben precise: va mangiato caldissimo, serve per prendere il cibo e quindi mangiare con le mani in assenza di posate, è senza lievito.
A seconda degli ingredienti utilizzati , le tecniche di lavorazione e cottura abbiamo diverse tipologie.
Per quanto riguarda la ricetta ho dovuto fare un po' di prove prima di riuscire a trovare quella giusta.
Per ottenere un risultato come questo abbiamo bisogno di un impasto molto elastico e resistente, la lavorazione prevede una stesura il più sottile possibile per poter ottenere poi la fine sfogliatura.
Ho utilizzato un impasto che ha tutte queste caratteristiche, viene fatto per realizzare la Focaccia con il formaggio di Recco seguendo la ricetta di Valentina Venuti.
Ingredienti per 10 pani
- 600 g di farina forte ( w 300 oppure una farina con almeno il 13% di proteine)
- 350 ml di acqua
- 60 ml olio extra vergine di oliva
- 12 g di sale
Preparazione
Nella planetaria versate la farina e iniziate a lavorare con il gancio, introdurre l'acqua poca alla volta, poi una volta assorbita unire l'olio, sempre poco alla volta e infine il sale.
L'impasto va lavorato bene sino a renderlo omogeneo ed elastico.
Si può fare anche a mano anche se un po' faticoso.
Terminata la lavorazione suddividere l'impasto in pezzi da circa 100 g, formare delle palline ben strette e metterle in un contenitore unto di olio, non sovrapposte, ungerle con olio bene anche sopra e coprire con pellicola.
Ora se avete tempo lasciatele riposare almeno 30 minuti, altrimenti trasferitele in frigo. Potete lasciarle al fresco sino al giorno dopo.
vanno stese e cotte in una padella leggermente unta, girate più volte in modo da creare una bella crosticina esterna.
prendete i pani tra le mani e maltrattatele , battete le mani e le sfoglie si separeranno ottenendo l'effetto finale.
sabato 21 marzo 2020
#iorestoacasaimpastoefaccioilpane Pane uvetta e noci ricetta
In un periodo così irreale, come quello che stiamo vivendo, un momento di incontro virtuale come il flash mob ideato da Associazione italiana food blogger AIFB rappresenta un atto di coesione e complicità.
Speriamo che questo periodo serva ad affrontare poi, in maniera migliore, quello che il futuro ha in serbo per noi.
Ingredienti
- Biga 150 g
( realizzata il giorno prima, deve maturare almeno 16 ore a temperatura ambiente, circa 18°, realizzata con 100 g farina 50 ml acqua e 1 g di lievito birra fresco)
- Farina tipo 1 per pane 300 g
- Acqua 250 ml
- Uvetta e frutta secca 100 g e la scorza di 1 arancia
- Lievito birra fresco 8 g
- sale 8 g
Preparazione
Impastare la biga con farina, acqua, lievito; una volta che si è formato l'impasto aggiungere sale e il mix di uvetta e frutta secca.
Avvolgere a palla e lasciar riposare coperto per 30 minuti.
Riprendere la massa dare la forma scelta, filone, pagnotta ecc ecc, coprire e lasciar lievitare sino al raddoppio.
Cottura Forno a 220° per i primi 15 minuti poi abbassare gradatamente a 190° sino a cottura, ultimi minuti con sportello forno aperto.
Ci vorranno circa 35/40 minuti in tutto, comunque dipende dal vostro forno.
mercoledì 31 luglio 2019
Giallo, rosso e verdone, dessert al peperone di Carmagnola

In collaborazione con
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Dosi per 6 persone
- 60 g di purea di peperone (giallo, rosso e verde)
- 60 g di albume
- 35 g di olio di girasole
- 15 g di tuorlo
- 55 g di farina auto lievitante
- 40 g di zucchero semolato
- pizzico di sale
Eliminare con un pelapatate la buccia dei peperoni, ridurre in cubetti e cuocere al microonde sino a che non risultino morbidi.
- 2 pesche a pasta gialla
Per il pralinato di noci
- 50 g di noci sgusciate
- 50 g di zucchero